Centri estivi e baby-sitter: quali garanzie per i bimbi? Con l’avvicinarsi dell’estate, i genitori stanno per ritrovarsi davanti a un dilemma di difficile risoluzione: affidare i figli ai centri estivi oppure alle baby sitter. Entrambe le opzioni hanno aspetti positivi e negativi, sotto tutti i punti di vista. Se le strutture organizzate garantiscono il massimo rispetto per le norme di sicurezza e hanno un costo orario inferiore, le tate assicurano maggiore flessibilità oraria e la certezza di incassare il bonus previsto dal governo, mentre l’incentivo per i centri estivi è ancora una nebulosa da definire negli importi e nei dettagli.

Purtroppo, in questa fase, i titolari dei centri per l’infanzia si ritrovano a lavorare con regole completamente diverse rispetto al settore delle baby sitter. In quest’ultima categoria, infatti, ci sono operatori che lavorano in diverse famiglie e, per ogni nucleo familiare, riescono a incassare il contributo statale. In pratica, non sono previsti limiti né al numero di famiglie per cui si può lavorare né alle ore di lavoro giornaliero, settimanale o mensile. Questa deregulation rischia di abbassare notevolmente la qualità dei servizi di assistenza per l’infanzia e, nella peggiore delle ipotesi, rendere incontrollabile la situazione sanitaria.

Un primo passo potrebbe essere l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo delle baby sitter. A onor del vero esiste già un registro delle baby sitter, ma mancano i regolamenti attuativi e i parametri necessari per ottenere l’abilitazione. Ovviamente c’è il rischio che approfittatori con scarsa preparazione (ma molto cinismo) si muovano con grande destrezza nella giungla di restrizioni che limitano e danneggiano i titolari dei centri per l’infanzia. In questa situazione, ovviamente, le vere vittime sono (come sempre) i bambini. Le famiglie, per scegliere una baby sitter, hanno solo uno strumento: il passaparola. In caso di recensioni sbagliate, però, il disastro è dietro l’angolo, con conseguenze imprevedibili per i bimbi e per l’equilibrio familiare. E allora perché non cogliere l’opportunità di questa crisi economico-sanitaria per rendere l’albo delle baby sitter efficiente e utile per le famiglie, con requisiti stringenti per le operatrici in alcuni campi di fondamentale importanza, tra cui formazione professionale, curriculum, carichi pendenti, precedenti penali e stato di salute?