udito sensi covid

UDITO  I sensi ai tempi di Covid19

Ho preparato per voi lettori una serie di articoli sui sensi ai tempi di Covid19, perché non possiamo non ammettere che ci sia stato un cambiamento radicale nelle nostre abitudini mentali, fisiche ed emotive.

Oggi partirò dall’UDITO con alcuni spunti di riflessione su quello che io ho percepito attraverso le mie orecchie.

Vi invito a provare a soffermarvi su quello che sentite voi, perché accettando la diversità riuscirete meglio ad amalgamare dentro di voi le varie sensazioni; anche con un po’ di fatica, ma il senso di curiosità vi condurrà a scoprire aspetti nuovi per integrarli gli uni agli altri.

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Silenzio fuori, per chi non era abituato;

ora possiamo conoscere i rumori di base dell’ambiente in cui viviamo, potremmo averne paura non avendoli mai sentiti.

Possiamo allenarci a distinguere il giorno dalla notte in base a quello che arriva alle nostre orecchie

Forse anche un semplice battito di ciglia ora può fare la differenza!

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Sugli schermi del televisore viaggia la voce da TG, sempre molto angosciante, ma che comunque si può scegliere di stoppare.

Lo starnuto, la tosse si sono trasformati in rumori allarmanti per la propria incolumità

Ambulanza e sirene ci fanno precipitare nell’angoscia, ci fanno dimenticare la possibilità di salvezza

Macchinari medici con il loro sottofondo sonoro, per molte persone in questo periodo sono un suono sano e segnale di vita

Il battito del cuore dei medici e degli infermieri in prima linea in questa emergenza ci attivano dentro la speranza che si possa fronteggiare anche questa crisi umana

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Negli ambienti domestici si odono anche le risate fragorose, non solo quelle dei bimbi, ma anche di persone che esprimono il loro desiderio di vita.

C’è quello che non vogliamo o preferiamo non sentire, che prima potevamo tagliare via dalla nostra vita e che invece adesso ci arriva addosso con prepotenza.

Ci sono anche i rumori di casa o meglio i suoni della routine quotidiana che ravvivano le giornate.

Esistono le voci dei familiari a cui non si è data forse molta importanza fino ad ora.

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Mancano i suoni o i rumori dei luoghi di lavoro

Fa ancora più male il silenzio dei luoghi di lavoro ora lasciati da soli

La solitudine assordante del gestore che malinconicamente apre la saracinesca del suo locale per controllare che i tavoli e le sedie siano ancora nella angosciante immobilità;

L’unico suono che lo accompagna è quello che ha sentito alzando la serranda, l’ultimo rumore è quello drammatico di quando la abbassa.

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Radio potente mezzo di comunicazione con cui entrare in contatto con le persone attraverso le parole veicolate dalla musica. Ho sperimentato che anche gli ostici pensieri riguardo la psicologia diventano più facilmente assimilabili se abbinati alla musica delle canzoni.

< Amo la radio perché arriva alla gente, Entra nelle case, E ci parla direttamente, E se una radio è libera, Ma libera veramente, Mi piace ancor di più, Perché libera la mente …> (Eugenio Finardi)

Musica, ascoltatela bene, possibilmente non dal telefonino, che la svilisce…

Vi aspetto alla prossima puntata, se avete voglia di interagire lasciate un commento

Giovanna Ferro