Triste coraggio o coraggio triste

Triste coraggio o coraggio triste, di dover parlare sinceramente,

di dover dire quello che ti passa per la testa perché desideri che il tuo interlocutore si attivi e non perda a sua volta il coraggio di vivere, di affrontare le difficoltà che la vita gli ha riservato …

Certo se avessi la bacchetta magica la useresti per semplificare la vita, per alleggerire di pesi talvolta inutili le vite degli altri.

Il coraggio secondo me è quella forza che si sprigiona dall’incontro di mille emozioni diverse, prime fra tutte la rabbia e la serenità di affrontare le difficoltà.

Qualcosa che ti si è parato dietro, perché tu davanti pensavi di aver già organizzato tutto quanto.

Si pensavi perché non avevi calcolato e progettato nulla, perché forse sino a quel momento era filato tutto liscio ed allora davi per scontato che sarebbe continuato.

La coraggiosa tristezza di constatare il vuoto attorno, tu che pensavi di avere amici, colleghi e una famiglia calorosa e numerosa che ti avrebbe sostenuto, ed invece alla prima difficoltà nessuno ha avuto la forza di chiederti se avessi bisogno.

Mio carissimo amico, lo so che è dura, tu non hai idea di come questo male colpisca innumerevoli persone, che si sentono sfortunate e le uniche a cui è successa una cosa del genere,

tanto da non avere neppure la forza di dirlo ed ammetterlo per il timore di esser giudicati male!

Oltre a non avere avuto neanche la sensibilità di chiederti se ti servisse qualcosa quando sei rimasto senza niente,

adesso non hanno neanche il coraggio di verificare se ce la fai,

per il timore che tu chieda loro qualcosa o li privi di vantaggi che hanno ottenuto usando proprio te.

Ti vedono così imperturbabile dalla cascata degli eventi che pensano che tu ti vendicherai.

Non sanno che il tuo coraggio ti deriva dall’esserti immerso nel vuoto che ti è rimasto attorno.

E ti ha permesso di ricrearti di nuovo, di rinascere finalmente con pensieri tuoi non inquinati dalla tua famiglia d’origine, dalle convenzioni sociali, da rivendicazioni verso percepite ingiustizie.

Tu oggi hai un cuore forte, che con grinta si getta incontro alle difficoltà, perché da quando sei rimasto solo nella tempesta e nessuno ti ha degnato di uno sguardo, ti sei aggrappato alla sola mano rivolta verso di te.

La mano di uno sconosciuto che non ti ha giudicato ma si è permesso, vedendoti in difficoltà di provare ad aiutarti,

Tu hai accettato, perché lo hai ritenuto un gesto autentico e unico, e poi non c’era nessuno a guardare, a cui dover riferire….

Buona lettura!

Giovanna Ferro