Continuano gli itinerari alla scoperta dello stile floreale per le strade cittadine: ecco il Liberty di corso Mazzini e Santa Rita

Distanza: 1,5 km circa

Durata: 20 minuti (solo andata)

Costo: 1,50 (costo del biglietto dell’autobus per il ritorno, facoltativo)

Gli itinerari del progetto Savona Liberty hanno come punto di ritrovo e partenza la zona del porto, luogo ideale anche per i turisti in arrivo dal Terminal Crociere.

Il terzo percorso dedicato allo stile floreale, più breve rispetto agli altri, è quasi esclusivamente lineare, con qualche deviazione obbligatoria. Da Torre Leon Pancaldo si raggiunge il Palazzo delle Piane, capolavoro dell’architetto Martinengo di cui abbiamo già parlato nel primo itinerario. In quell’occasione, avevamo abbandonato quasi subito corso Mazzini per raggiungere la via Aurelia, percorrendo tutto il lungomare cittadino.

Corso Mazzini

Ma corso Mazzini non può e non deve essere ignorato! Lungo il grande viale alberato si trovano infatti molte testimonianze di design Liberty. Alcuni edifici presentano balconi in ferro dai motivi floreali. Su altri palazzi si ammirano i fregi scolpiti, che raffigurano ghirlande e decorazioni sinuose, come l’edificio azzurro del civico 15.

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Più o meno a questa altezza di corso Mazzini, facciamo una breve deviazione a destra verso via Guidobono (via del centro storico che, tra l’altro, si aggancia al nostro secondo itinerario). Qua, all’angolo con via Luigi Corsi, si trova una tappa assolutamente da non perdere: sto parlando del Palazzo Viglienzoni, meglio noto come “la casa dei gatti”.

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Opera, ancora una volta, di Alessandro Martinengo, fu costruito nel 1910 su un preesistente edificio. Il fascinoso edificio presenta un interessante bovindo, che dalla forma squadrata del primo piano, man mano, cambia sembianze. I motivi lineari si trasformano in grandi riccioli arricchiti da decorazioni floreali. L’ultimo piano del bovindo è costituito per lo più da vetrate, alcune colorate in stile cattedrale.

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Il recente restauro ha poi (finalmente) restituito ai cittadini le meravigliose decorazioni sulle due facciate ad angolo. I curiosi felini, da cui l’edificio prende il soprannome, “saltellano” e scrutano i passanti dal primo piano. Le finte lesene dipinte con motivi floreali dividono l’edificio in blocchi. Terminano lungo tutta l’altezza dell’ultimo piano, con decorazioni altrettanto elaborate e sinuose.

Torniamo in corso Mazzini e ci dirigiamo verso il ponte che collega con corso Viglienzoni. Prima di attraversarlo, all’angolo con via XX Settembre troviamo un altro palazzo con un bel bovindo Liberty, dalla forma ottagonale e con una cupola a guglia.

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Se ci voltiamo lato mare, sempre in via XX Settembre, all’angolo con via Belloro, si scorge un palazzo ad angolo con degli splendidi balconi in ferro battuto, dai motivi naturalistici. Questa via accoglie molte testimonianze di elementi Liberty: lo testimonia il fatto che ci avviciniamo a quella zona considerata la prima meta del nuovo turismo balneare, sviluppato proprio a cavallo tra Otto e Novecento (da qua, ci si può collegare infatti al primo itinerario).

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Santa Rita

Superiamo il ponte, giriamo a destra e poco dopo troviamo sulla destra la Chiesa di Santa Rita, in piedi dal 1489 e fondata Frati Agostiniani Osservantici. L’omonimo quartiere si staglia a ridosso del Letimbro, il torrente che divide la città. In questa zona, seppur meno in confronto al centro e al lungomare cittadino, è possibile scovare alcuni dettagli interessanti.

Il primo è il palazzo che ruota attorno a via Leopardi, via Collodi (all’altezza del civico 42) e via Serao. Questo edificio, datato 1911, come riporta un fregio scolpito sopra il civico 2 di via Serao presenta una serie di balconi dai motivi secessionisti. Hanno tutti colori diversi, probabilmente dovuti a rifacimenti e riverniciature più recenti, ma l’omogeneità non è stata troppo trascurata.

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Il secondo esempio si trova all’angolo tra via De Amicis e via Tasso. Il palazzo non rientra in pieno negli standard architettonici del Liberty, ma è dotato di un possente bovindo in muratura, con terrazzi semi circolari sul secondo, terzo e quarto piano, sul quale si estendono decorazioni geometriche.

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L’ultimo esempio nel quartiere di Santa Rita lo possiamo intravedere nell’edificio posto di fronte alle scuole medie Guidobono, sempre in via Collodi (civico 17). Nonostante sia stata costruita decisamente su modello ottocentesco, la palazzina presenta all’ultimo piano una bella decorazione dipinta dai motivi floreali, nonché una piccola tettoia posta sopra al portone d’ingresso sorretto da sinuosi riccioli di ferro battuto.

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Una nota doverosa: il materiale informativo presente sul territorio risulta scarso e incompleto. Oltre a pochi libri (concentrati principalmente su Villa Zanelli) e alcuni articoli di rivista o giornale, soprattutto il periodico la Campanassa, il miglior contributo va riconosciuto all’associazione di promozione sociale Italia Liberty.