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La radio, l’amica di sempre che ci tiene compagnia. In auto, in casa, in ufficio , mentre studi, quando corri, quando ti svegli la mattina e prima di addormentarti la sera, lei c’è sempre: un’amica discreta che ti racconta come vanno le cose nel mondo, ti fa ascoltare buona musica o più semplicemente ti tiene compagnia con le sue tante voci.

Si ascolta appena alzati e le sue prime parole ci giungono mentre ancora dobbiamo capire che giorno sia, con lei si pensa, si sorride, ci si informa, ci si intrattiene, si prega persino, lo cantava già Eugenio Finardi nel lontano ’76: “Con la radio si può scrivere leggere o cucinare non c’è da stare immobili seduti a guardare, forse è proprio quello che me la fa preferire, è che con la radio non si smette di pensare”.

Un’occasione perfetta per usare la radio anche come sottofondo quando riordini la libreria, rassetti casa o per tutte le questioni domestiche rimandate da tempo diversamente dal seguire un progaramma in televisione che ti impegna visivamente.

Ne è passato di tempo da quando Marconi dava vita ad una sua felice intuizione e da quel momento la radio ha catalizzato l’attenzione di milioni di persone, oggi ascoltarne le frequenze è sempre più semplice e alla portata di tutti , le nuove tecnologie e le loro applicazioni ci permettono di raggiungerla ovunque ti trovi.

Al giorno d’oggi nonostante la “competizione” con la televisione, la radio è ancora uno dei mezzi di comunicazione più importanti e più seguiti probabilmente perchè la radio conserva sempre un ruolo educativo ma anche di divertente intrattenimento.

Adoro ascoltarla, mi fa compagnia e mi rilassa, è come avere a casa una persona speciale che racconta tante storie con il vantaggio che quando i discorsi si fanno meno interessanti, puoi spegnerla, lei non si offende e da vera amica la ritrovi in seguito quando la cerchi.

Silvano Molinas