Savona è un comune di 61219 abitanti, provincia della regione Liguria. È situata sulla Riviera Ligure di ponente, presso le foci del Letimbro e del Quiliano, la città è marittima e, per questo, il suo principale settore economico è il turismo. Eppure, per chi la vive ogni giorno, Savona risulta essere una città “spenta”. Per quale ragione?
Quando viene sera, le strade si svuotano e le luci diventano soffuse, non ci sono locali aperti, non ci sono persone che passeggiano, sembra che tutti stiano giocando a nascondino, il problema è che nessuno si fa coraggio per urlare “liberi tutti”.
Quando si deve scegliere una località in cui organizzare una festa, oppure un luogo in cui passare una serata divertente, magari in compagnia dei soliti quattro amici, stanchi della routine, non è di certo Savona la prima città in cui si vorrebbe andare.
L’unico polo attrattivo in cui si possono trovare amici o divertimenti è il porto. Ma quanto può essere soddisfacente per noi giovani? Non molto. Ci si ritrova a vagare senza meta, in strade che conosciamo a memoria, senza un vero stimolo. Per questo, credo che chiunque stia facendo la conta, da qualche parte in città, dovrebbe andare più veloce e impegnarsi di cercare a fondo gli altri partecipanti al gioco, altrimenti non riusciremo più a smettere di giocare.
Savona mostra un grande potenziale, in realtà. Possiede molte scuole superiori che ospitano centinaia di studenti, inoltre possiede un’università innovativa della quale, però, non si sente spesso parlare. Forse è per questo che chi la frequenta proviene, solitamente, da un’altra città?
Inoltre vanta di ospitare lcune opere artistiche prestigiose, sia legate alla Chiesa, sia all’ambito civile o militare, eppure sono in poche le persone che conoscono la loro esistenza. Ricordiamoci che qui sono nati e cresciuti artisti e personaggi di un certo spessore, quali Gabriello Chiabrera, Giuseppe Noberasco, Fabio Fazio, Daniela Poggi e molti altri.
Perchè non puntare anche su questo?
L’amministrazione comunale e le innumerevoli associazioni esistenti sul territorio dovrebbero unirsi, confrontarsi e trovare strategie e proposte nuove per incentivare gli operatori culturali, i commercianti, i ristoratori , che al momento non vogliono o non possono fare scelte innovative o variazioni alla loro routine, per dare a Savona una sferzata di novità e una svolta positiva.
Non credo di voler descrivere la città dei miei sogni, perchè di certo non sarebbe realistica come idea, ma sono convita del fatto che, se ognuno di noi si impegnasse, questa città nascosta potrebbe venire fuori. Non importa se non sarà perfetta, la perfezione è solo un pensiero utopistico, ma sarebbe un passo avanti.
Vorrei una Savona giovane e libera, una Savona che fosse promotrice di cultura e di divertimento.
Vorrei una Savona che fosse la stessa di adesso, ma con più vita nelle piazze e nelle strade, anche in inverno, quando i turisti tornano nelle loro Metropoli.
Mi piacerebbe non voler andarmene da qui, vorrei poter tenere in considerazione una scelta universitaria più vicina a casa mia, vorrei non trovare parcheggio quando il sabato sera mi aggiro per l’Aurelia.
In fondo vorrei solamente che questa città sfruttasse il suo potenziale e migliorasse senza snaturarsi.
Quante volte ci siamo vergognati di rispondere alla domanda:“Ma d’inverno fate qualcosa qui?”; io personalmente troppe volte.
Appena Settembre bussa alle nostre porte cala il gelo.
A parere mio dovremmo sforzarci di mantenere quella scintilla che ritroviamo durante la stagione calda, dovremmo cercare di farla maturare non solo per incrementare le attività invernali, ma anche per noi savonesi e per la nostra voglia di smetterla di passare inosservati. La città che vorrei saprebbe rispondere senza vergona a quella domanda, perchè, in fondo, “Sanna” è casa nostra e bisogna volerle bene.