cambiamento

Istruzione? Il cambiamento come unica costante- Prendiamola con filosofia e parliamo dell’istruzione oggi. L’umanità sta vivendo rivoluzioni senza precedenti, stiamo perdendo le nostre vecchie certezze e nessuna nuova visione per il futuro è davvero emersa finora. Come possiamo preparare noi e le nuove generazioni in un mondo scosso e radicalizzato in tali incertezze? Un bimbo nato oggi avrà poco più di trent’anni nel 2050. Wow il 2050! Quali competenze professionali dovranno avere i bimbi di oggi per trovare un lavoro, per comprendere ciò che gli/le succede intorno e orientarsi nel labirinto della vita? Nessuno sa come sarà il mondo nel 2050. Nella storia dell’umanità non siamo mai stati tanto bravi nel concepire il nostro futuro, ma oggi è sicuramente più difficile del passato, questo per via dell’introduzione della tecnologia nella nostra vita. Tecnologia che ci ha dato la possibilità e la strumentazione tecnica per modificare i nostri corpi, cervelli, menti, con questa introduzione cambia completamente la prospettiva stessa della vita, su tutto ciò che una volta sembrava immutabile ed eterno.

Lo storico israeliano Y.N.Harari, nel suo saggio “21 lezioni per il XXI secolo” mette in evidenza come nel lontano 1018, la gente non aveva la minima idea del futuro, ma era convinta che le caratteristiche fondamentali della società non sarebbero cambiate. Oggi, invece, non abbiamo la minima idea di come sarà il mondo nel 2050. È probabile che la gente viva molto più di oggi e lo stesso corpo umano potrebbe diventare l’oggetto di una rivoluzione senza precedenti grazie alla biogegneria e la famosa interfaccia cervello-computer. Quindi gran parte di quello che insegniamo oggi ai bambini entro il 2050 potrebbe essere irrilevante. Viviamo in un sistema scolastico mondiale impostato su programmi didattici basati sull’accumulo di nozioni. Aveva senso in passato questo tipo di metodologia in quanto, le informazioni erano davvero scarse e spesso filtrate dalla censura. Per esempio, nel 1800 sarebbe stato difficile per uno studente messicano avere una adeguata cognizione del mondo. Oggi viviamo in una condizione opposta. Siamo bombardati da informazioni. Nel XXI secolo, potreste trascorre la vostra vita solo a leggere Wikipedia e guardare conferenze TED, frequentare corsi on line gratuiti e così via. È altrettanto facile trovare documenti contraddittori, volgari menzogne, fake news e fake storici.

Basta un click, in qualsiasi parte del mondo, e puoi trovare tutte le notizie che vuoi, tutte, anche quelle contraddittorie, tanto che alla fine diventa un arte capire a cosa credere. In questa era, forse l’ultima cosa che dovrebbe fare un insegnante con i propri alunni è dare ulteriori informazioni, ne hanno davvero già troppe! Le nuove generazioni hanno bisogno di strumenti critici per interpretare le informazioni, per distinguere ciò che è importante da ciò che è irrilevante, soprattutto per inquadrare le informazioni in un più ampio scenario mondiale. Dunque, che cosa dovremmo insegnare? Molti esperti di pedagogia ritengono che le scuole si dovrebbero basare sulla teoria della 4 C- CRITICA, COMUNICAZIONE, COLLABORAZIONE, CREATIVITÀ’ in altre parole sviluppare abilità utili alla vita in generale. Tra le più importanti della abilità emerge la capacità di gestire il cambiamento, di imparare cose nuove, di mantenere il controllo in situazioni di emergenza. Per rimanere al passo del cambiamento nel 2050, non solo avremo bisogno di inventare nuove idee e prodotti ma avremo soprattutto il bisogno di reinventare noi stessi.