I VECCHI E LA MUSICA

Ho condotto (assieme ai suoi due conduttori e fondatori, Alfa e Mr. Rock) una puntata in radio la settimana scorsa su questo tema nel corso di una trasmissione storica, che va avanti da più di trenta anni: Mr. Rock.

Un tema, <I vecchi e la musica>, che trovo sia provocatorio ma anche foriero di un messaggio davvero unico per la generazione futura di qualsiasi tempo. Anche perché sia i vecchi che la musica sono vocaboli che hanno caratterizzato da sempre l’essere umano e soprattutto gli hanno permesso di sperimentare una condizione di realtà vitale prettamente radicata nell’unicità della umanità.

Andrò a sottolineare alcuni concetti che attraverso la musica quasi vanno a rendersi più comprensibili; grazie all’utilizzo della radio si possono raggiungere davvero tante persone e diffondere idee e messaggi utili davvero per tutti.

Il primo quesito è stato: ma la musica può invecchiare? Non si è sprecato tempo nella risposta, si è fatto in modo di ascoltare alcuni brani che chiunque dovrebbe conoscere, avere la possibilità di seguire, e che dovrebbero essere presenti nei programmi scolastici sin dall’asilo.

Poi la domanda: < che cosa fa paura della vecchiaia?> Che cosa può fare paura?

La fine, una fine non decisa dalla persona, ma di cui si conosce l’ineluttabilità.

La perdita di controllo, controllo che di fatto non possediamo mai completamente nelle nostre vite, ma di cui ci illudiamo di averne il possesso.

La decadenza fisica a cui non è stata mai abbinato un adeguato livello di consistenza mentale. Stare solo su un piano strettamente materiale sviluppa disperazione, quando sfiorisce la giovinezza.

Non è facile, ma non si dispera chi si aggrappa alla speranza in sé e verso gli altri, chi ama sé stesso ed anche gli altri!

Altra domanda < Che cosa fare per non invecchiare?>

Trovare tempo per sé stessi, ritagliarselo nella velocità dei ritmi della vita quotidiana, pretendere spazio per sé. Avere tempo significa amare sé stessi, sapere pensare a sé.

Restare collegati con le persone attorno a noi, soprattutto entrare in contatto a tratti con quelle meschine perché da loro si possono imparare tante cose. Aspetti su cui in automatico non andremmo mai.

Mettersi in gioco ogni giorno per imparare qualcosa di diverso, fare entrare nella nostra vita qualcosa di non conosciuto. Anche fosse un singolo vocabolo.

< Quando si rischia di essere ridicoli?>

Quando non si ha il senso del limite, ad ogni età. Da grandi risalta di più questa mancanza. Ed il senso del rispetto.

Quando non si ha un adeguato livello di consapevolezza di sé stessi, e non si riesce ad essere autocritici.

Quando non ci si mette in gioco e si ha paura del confronto.

<Chi invecchia con più eleganza?> L’eleganza non è legata al genere, è trasversale. Chi conserva le capacità mentali collegate al saper fare, alle competenze personali, e cerca di trasferirle alle generazioni future.

Chi ha amor proprio. Chi non vuole imitare gli atteggiamenti altrui (per esempio mamma che imita fidanzata del figlio).

Chi è originale dentro di sé, si sente unico e sa stare da solo serenamente.

< Che cosa fa sentire vecchi?> Il chiudersi in un guscio e in certezze granitiche che evitano poi il contatto con la realtà, perdere la possibilità di scegliere, non riconoscere la propria cassetta degli attrezzi per vivere, perché tenuta gelosamente per sé.

Tutto da abbinare con la musica, sempre! La musica aiuta a tenere accesa la mente, rinnova le energie e non le fa esaurire. La musica del passato oggi più che mai ci tiene poi lontani dal periodo Covid 19 e dalle brutture sempre!

Buona lettura,

Giovanna Ferro