Giulio

“GIULIO” – il pamphlet politico di Erasmo da Rotterdam 

Sabato 13 gennaio presso l’Antico Teatro Sacco di Savona, la compagnia teatrale “Stelvio Voarino” mette in scena “Giulio”, l’atto unico tratto dal pamphlet politico del 1517 di Erasmo da Rotterdam. L’autore immagina che il Papa savonese Giulio II, morto settantenne qualche anno prima, si presenti alla porta del paradiso, accompagnato dal suo Genio protettore (una sorta di servo plautino), pretendendo di entrare con tutti gli onori dovuti alla sua autorità pontificia. Deve invece confrontarsi con S. Pietro, che lo respinge, rinfacciandogli vizi innominabili e, soprattutto, una concezione troppo temporale della Chiesa.

Il dialogo è una testimonianza, molto moderna, della grande libertà intellettuale dell’autore, che rischiò di vedersi collegare a Lutero e di figurare come suo patrono nella Riforma Protestante.

Il testo è stato liberamente adattato da Franco Bonfanti, la regia è di Felice Rossello, l’assistente di scena è Daniela Ferramosca. Sul palco Franco BONFANTI (Giulio II), Guglielmo BONACCORTI (S. Pietro), Giacomo RATTO (Il Genio di Giulio), Antonio CARLUCCI (Voce fuori campo).

Lo stesso regista Felice Rossello ha voluto battezzare la Compagnia del Teatro Sacco con il nome di Stelvio Voarino,noto insegnante al liceo Scientifico Orazio Grassi e stimato protagonista della scena teatrale savonese dagli anni ’70 fino al maggio 2014, quando un malore improvviso lo ha tolto all’affetto degli amici.

La cornice dello spettacolo sarà l’Antico Teatro Sacco, edificato all’interno di un palazzo nobiliare sito in via Quarda Superiore a Savona. Fu il primo teatro della città, costruito su volere di Girolamo Sacco, e unico fino al 1853, anno in cui venne aperto il Teatro Chiabrera. A partire da quegli anni, il piccolo teatro perse rilevanza, rimase chiuso per diversi anni, con brevi periodi di riaperture. Solo in questi ultimi anni il teatro è tornato ad essere sede di numerosi eventi grazie alla volontà dell’attuale proprietario e dell’Associazione S.A.C.C.O. che lo hanno riportato alla luce.

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Grazie al loro intervento, le nuove generazioni di savonesi hanno avuto la possibilità di riscoprire un piccolo gioiello nascosto della loro città ed apprezzarne tutta la sua particolarità. Il palcoscenico, quello originale del 1893, la platea, le colonne a semicerchio sul fondo, i due ordini di palchi lungo i quali si inseriscono nicchie e passaggi, sono rimasti pressoché gli stessi del progetto originario, così da far immergere il pubblico all’interno di un pezzo importante della storia di Savona.