E’ trascorso un mese da quando l’amministrazione comunale di Savona ha emanato l’ordinanza relativa alla vigilanza da parte dei proprietari dei cani sul comportamento di questi nell’espletamento dei bisogni corporali: la famigerata ordinanza “anti-pipì”.
Da allora si sono succedute una serie di proteste e polemiche che tuttora infuriano e non accennano a placarsi.
La giunta comunale ha giustificato il provvedimento con la motivazione che a richiederlo sarebbero stati soprattutto i commercianti delle aree del centro, stanchi della situazione indecorosa che, purtroppo spesso si può osservare sui marciapiedi antistanti i locali commerciali.
Premesso che l’obbligo, per i proprietari dei cani, di raccogliere le deiezioni solide nei sacchetti era già esistente prima di questo provvedimento, bisogna sottolineare che questo introduce due novità che rendono la città di Savona anticipatrice in merito alla regolamentazione della materia e la fanno salire agli “onori” della cronaca per il sospetto di essere una città che non ama gli animali.
La prima novità, come sappiamo, consiste nel fatto che i proprietari dei cani non dovranno più permettere al proprio animale di fare i bisogni nelle zone di Via Paleocapa, Corso Italia e Piazza Mameli e se proprio l’animale manifestasse una necessità impellente esso dovrà essere condotto fuori dal marciapiede.
La seconda novità prevede l’obbligo, in tutto il resto della città, di portare con sé, oltre al sacchetto per raccogliere le deiezioni, anche una bottiglietta d’acqua per lavare l’urina dell’animale.
Da qui sono scattate le proteste da parte dell’ Enpa cittadina e dei comitati cittadini dei padroni dei cani, primo tra tutti il Comitato aree canine che da tempo chiede agli amministratori comunali l’aumento degli spazi dedicati ai bisogni corporali dei cani e la più accurata manutenzione di quelli già esistenti.
A questi si sono aggiunti nella discussione e nel prendere le parti di uno o dell’altro contendente anche i rappresentanti dei movimenti politici perchè, non dimentichiamolo, siamo in tempo di elezioni: politiche, è vero, ma pur sempre elezioni.
C’è stato poi chi è andato a riesaminare la sentenza 5082/2015 della Corte di Cassazione: il Sindaco Caprioglio ha ribattuto che il provvedimento della giunta sarebbe in linea con la giurisprudenza della Corte di legittimità; alcuni giuristi ritengono, invece, che nell’ordinanza si possano integrare gli estremi dell’art. 544ter del codice penale dove si parla di maltrattamenti degli animali.
In questi giorni sono in corso incontri tra l’amministrazione comunale e le parti interessate al provvedimento e sembra ci siano spiragli per una soluzione meno rigorosa di quella prospettata in un primo momento.
Al di là delle posizioni di ognuno di noi, non si può negare, che prima dell’ordinanza, passeggiare per le vie del centro di Savona spesso ci esponeva a situazioni davvero spiacevoli a causa dell’inciviltà e della maleducazione di alcuni proprietari di cani e non certo per colpa dei loro animali.
Ciò non significa, però, che quello che non è tollerabile in centro città, per motivi sacrosanti come l’immagine che la città offre di sé non solo agli abitanti, ma anche ai turisti (e Savona è città votata al turismo, come ci insegnano molti), lo sia appena ci si sposta fuori dal centro urbano: i marciapiedi sporchi e i muri imbrattati dei bisogni dei cani non sono belli da vedere nè portatori di buone novelle nemmeno nelle periferie della città. Vero è che non si può impedire a chi possiede un cane di passeggiare per le vie della città liberamente e neppure è giusto trascinare l’animale fuori dal marciapiede, magari proprio nel momento in cui manifesta di dover espletare le sue funzioni corporali.
Come sempre la soluzione sta nel mezzo: un po’ più di educazione da parte di quei proprietari di cani che a tutt’oggi ancora non l’avessero adottata e un po’ più di tolleranza da parte di chi è preposto ad amministrare la città e da parte di tutti coloro che la città la vivono.
Oggi la sensibilità è cambiata: situazioni di poco decoro urbano che un tempo passavano inosservate o erano comunque tollerate, nel tempo in cui viviamo sono diventate, con ragione, insopportabili e sono ritenute ingiuste. D’altro canto è cresciuta da parte degli uomini l’attenzione per gli animali, per le loro necessità e per i loro diritti, tutte argomentazioni sacrosante, ma che, nell’essere sviscerate, devono trovare un limite nel buon senso e nel non superamento della priorità di civile convivenza.
A Savona sono presenti diverse aree canine destinate ai bisogni corporali dei cani: esse sono distribuite in tutta la città e sono gestite da A.T.A. Spa. Si potrà obiettare che tali aree non sono localizzate esattamente nel centro, dove si è usi passeggiare per svago ma è anche vero che se si possiede un animale e lo si ama si deve essere disposti a sacrificare un po’ del proprio tempo per accompagnarlo là dove possa espletare le proprie funzioni fisiologiche. Di seguito riportiamo l’elenco delle aree canine presenti nel comune di Savona con l’intento di essere di utilità a coloro che non ne fossero a conoscenza:
Giardino Isola della Gioventù Cuba
Piazza delle Nazioni,
Via Tissoni e Via Brilla
Parco Urbano La Rocca
Giardino via Carissimo Crotti
Giardini Corso Colombo
Giardino via Trincee (1 via Acqui)
Giardino via Trincee (2 palestra)
Giardino via Bruzzone
Scuola via Alessandria/Verdi
Giardino Corso Colombo / Via Giacchero
Via Sormano /via IV Novembre
Via Beato Ottaviano/via Del Vasto
Via Mentana (scalinata)Via Oxilia
Via Pisa (scarpata)Via Corridoni
Via San Lorenzo
Via Schiantapetto