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Savona- La Fondazione CIMA festeggia i suoi 10 anni con un Workshop al Campus Universitario di Savona da martedì 10 a giovedì 12 ottobre. Non ci saranno solo scienziati e tecnici italiani e internazionali, ma anche giuristi, autorità regionali e nazionali, docenti universitari e politici, tutti riuniti al Campus Universitario di Savona per celebrare con tre giornale di studio i 10 anni di Fondazione CIMA.

Tre giornate, ognuna dedicata ad un macrotema: il primo giorno si è parlato di adattamento al cambiamento climatico, durante la seconda giornata invece si è affrontato il tema delle azioni concrete che possono essere messe in atto per la prevenzione e mitigazione del rischio; la giornata conclusiva infine, sarà quella più multidisciplinare e che prevede anche la partecipazione di numerose autorità regionali e nazionali e avrà come titolo “Scienza, consapevolezza e comportamenti nella società dei rischi.

“Abbiamo pensato di festeggiare il decennale di Fondazione CIMA promuovendo questo momento d’incontro per discutere di alcuni dei temi che, dalla nostra nascita, ci hanno visto sempre attivi a fianco della Protezione Civile” dichiara Luca Ferraris, presidente di Fondazione CIMA, che continua ” Si stanno rivelando tre giornate molto importanti per rappresentare non solo una ricca opportunità di scambio tra la Fondazione e gli Enti e Istituzioni con cui quotidianamente collaboriamo, ma ci offriranno anche la possibilità di gettare le basi di nuove visioni condivise sulle trade da intraprendere nel prossimo futuro per la salvaguardia della comunità”.

Martedì 10 ottobre si è svolto il primo incontro incentrato sul tema del cambiamento climatico e, in particolare, si è discusso di ADAPT, un progetto cofinanziato da Interreg Italia-Francia Marittimo che ha lo scopo, nel prossimo triennio, di rendere le città dell’Alto Tirreno più resilienti ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle alluvioni urbane causate da pioggie improvvise e intense. All’interno degli obiettivi del progetto c’è anche il coinvolgimento di cittadini, referenti tecnici e politici della pubblica amministrazione in eventi di sensibilizzazione sul tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle alluvioni urbane. E’ inoltre prevista la realizzazione di percorsi formativi per migliorare le competenze di tecnici e dirigenti sulla pianificazione del territorio, per progettare spazi urbani resistenti ai rischi posti dai cambiamenti climatici.

Mercoledì 11 ottobre la giornata è stata dedicata ai temi della prevenzione e mitigazione del rischio ed ha visto la partecipazione di diversi ospiti internazionali quali Andrew Maskrey, coordinatore del Risk Nexus Initiative delle Nazioni Unite, un nuovo partenariato formato da istituzioni internazionali leader, impegnate in rischi, sostenibilità e resilienza, con una lunga esperienza nella fornitura di approcci innovativi ed efficaci per la gestione gestione del rischio. All’interno della giornata si è parlato dell’Atlante Mondiale dei Rischi, per la compilazione del quale Fondazione CIMA ha dato un notevole contributo. Pierre Chrzanowski, Esperto ICT & Open Data della Banca Mondiale, ha discusso di come possano gli Open Data contribuire a migliorare la comprensione del rischio. Infine Virginia Murray, consulente ONU nella riduzione del rischio dei disastri globali per la salute pubblica, ha parlato degli impatti dei disastri naturali nella prospettiva della salute umana.

Questa mattina è stata aperta la terza ed ultima giornata del workshop, che si propone come uno dei momenti più multidisciplinare delle tre giornate: l’evento è stato presenziato da diverse autorità  tra cui Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile e Giacomo Giampedrone, assessore della Regione Liguria. L’intervento di apertura è stato tenuto dal Rettore dell’Università di Genova, Paolo Comanducci. L’obiettivo della giornata dal titolo “Scienza, consapevolezza  comportamenti nella società del rischio” è quello di mettere a confronto le catastrofi naturali con fenomeli quali terrorismo, migrazioni e cambiamenti climatici. Tutti settori che comportano studi riguardanti il rischio e sono attraversati trasversalmente da tematiche quali la comunicazione e il controllo della legalità sul comportamento degli operatori al punto da risultare più affini di quello che a prima vista potrebbe apparire. L’evento si propone di dare un contributo al miglioramento del Sistema di Protezione Civile in generale e ai suoi Attori in particolare e, al contempo, sviluppare ulteriori conoscenze da mettere al servizio delle politiche per la riduzione dei rischi. Al pomeriggio, tra Ricercatori di Fondazione CIMA ed i suoi “amici”, si discuterà delle prossime sfide sul sistema di allertamento e la pianificazione di emergenza, la ricerca applicata sul rischio idrometeorologico, il Disaster Risk Reduction e l’Osservazione della Terra.

“Nel presente, ma sopratutto nell’immediato futuro riteniamo che il concetto di rischio debba essere ampliato e non più considerato solamente in un contesto relativo alla sua riduzione” termina Luca Ferraris ” Esso, infatti, rappresenta uno degli assi attorno al quale ruotano importanti modifiche della società attuale e costituisce una variabile sempre più fondamentale nel determinare lo sviluppo sostenibile della nostra civiltà. Queste tre giornate hanno lo scopo di farci riflettere su come, per affrontare correttamente il rischio, occorra armonizzare la scienza e le sue incertezze con il diritto, la politica e le comunità i  una visione olistica di risoluzione ai problemi complessi. Fondazione CIMA è pronta a schierarsi in prima linea per affrontare questa sfida”.

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