fase 2 bambini e adolescentiFASE 2, BAMBINI e ADOLESCENTI tra sogno e realtà. Ci stiamo avvicinando sempre di più all’estate e alla “Fase 2” anche per bambini e adolescenti. Diritto all’istruzione, bisogno di socialità e movimento, tutela delle pari opportunità: in poche parole, diritto all’infanzia.  Sono milioni le famiglie che si troveranno in difficoltà, dovendo rientrare al lavoro, dopo una quarantena che ha visto i bimbi reclusi in casa per più di cinquanta giorni. A chi lasceranno i figli? Chi si occuperà di loro, dal momento che i nonni non sono ancora disponibili e molti genitori non possono contare sulle baby sitter?

fase 2 bambini e adolescenti 1Forse s’intravede la possibilità di andare nei parchi e di frequentare centri estivi da giugno. Queste le linee ipotizzate dal piano per l’infanzia discusso dal Ministero della Famiglia. Si sta studiando un protocollo sanitario per poter raggiungere questo obiettivo: consentire anche ai bambini e adolescenti di uscire dall’isolamento casalingo dopo il lockdown. Parallelamente si parla di un piano economico per sostenere i genitori che rientreranno al lavoro, ma con i figli a casa da scuola.

Ci si confronta da tutta la settimana in Regione Liguria e col ministro della Famiglia, Elena Bonetti, su come mettere a segno un protocollo sanitario senza correre rischi di contagi tra bambini. Tramite una videoconferenza, qualche giorno fa, il ministro ha illustrato il suo piano ai rappresentanti di Pubblica Istruzione, Sport, Salute, Upi (Unione province italiane) e al presidente della società italiana di pediatria, oltre al sindaco di Firenze. Si è partiti subito dal confronto sul documento della Società italiana di pediatria, che ha richiamato la “politica a sviluppare linee d’indirizzo che si basino su prove scientifiche e raccomandazioni internazionali”.  L’obiettivo è chiaro da subito: anche i bambini dovranno rispettare il distanziamento sociale e ovviamente la ripresa alla normalità sarà ancora più strana per loro. È necessario fissare subito delle regole che dispongano un numero massimo di bambini per ciascun operatore dedicato, stabilire che i gruppi siano fissi e che non cambi giornalmente chi partecipa alle attività, per tenere sotto controllo il contagio. In pratica, la sperimentazione di laboratori a piccoli gruppi. Potremmo anche provare l’assistenza educativa domiciliare, anche per i minori con disabilità, altra fascia debole di cui non si parla mai. Gli assistenti, gli educatori, le scuole paritarie e gli oratori sono pronti, ma servono tempi e regole precisi dal Governo. Si sta pensando a una formazione ad hoc per baby sitter e per operatori delle famiglie nell’era Covid.

Non sarà facile mettere a regime il protocollo sanitario in poco tempo, per nessuna realtà che si occupa di bambini e adolescenti e ne conoscere i tecnicismi per attivare i servizi all’infanzia, ne è consapevole. Niente è impossibile, è vero, ma ad oggi non arrivano risposte in tal senso.

E’ importante ritornare alla realtà, alla fine dell’isolamento per bambini e adolescenti ma questa corsa alla riapertura porta con sé quesiti importanti. In primis la sicurezza dell’infanzia, che fino a qualche settimana fa sembrava la fascia meno colpita da Covid. Oggi, invece, nuovi scenari sembrano aprirsi in direzione opposta. Siamo davvero sicuri che la riapertura, per la salvaguardia economica, delle attività commerciali (e di conseguenza dei servizi all’infanzia) sia la soluzione a tutti i nostri mali? A quale costo dovremmo pagare questo legittimo gesto di libertà? Sono solo domande, a cui non riusciamo a dare risposta immediata. Da una parte c’è la necessità di “mangiare” e guadagnare, per non morire di fame o non far morire la propria posizione sociale; riprendere a lavorare è importante, per tutti. Dal lato opposto, c’è la preoccupazione di andare incontro a un’evoluzione del virus e al contagio delle fasce più deboli e indifese.  In questo momento di forte suscettibilità psicologica, dobbiamo fare un ulteriore sforzo mentale, riflettere e pensare attentamente ad ogni gesto compiuto, soprattutto se si parla di bambini e adolescenti.