Bimbi disabili Invisibili per l’estate 2020

Alcuni genitori dell’Associazione Seconda Stella a Destra

Bimbi disabili per l’estate 2020 Ci sono degli aspetti del mondo dei bambini che in alcuni casi vengono ignorati e dimenticati. In questi mesi è stata messa a dura prova con la DAD (didattica a distanza) la vita di piccoli alunni portatori di disabilità. In merito a questo mi sono confrontata con Francesca Sessa, presidente dell’Associazione Seconda Stella a Destra, realtà savonese che si occupa da diversi anni di sostenere e orientare i neo genitori di figli nati con patologie o affetti da disabilità, qualunque esse siano.

<<Denominatore comune dei bimbi e genitori è un malessere derivato dal distacco classe-insegnanti, per molti bimbi tutti i traguardi legati al necessario lavoro in rete che si è fatto in questi anni si è persa. Non tutti i bimbi riescono a stare fermi davanti ad un computer e seguire le lezioni a distanza. Non è stato facile per molti genitori il reperimento degli strumenti informatici e spesso il pc si pone come un ulteriore barriera per i bambini portatori di certe disabilità in quanto si utilizza un linguaggio informatico che risulta loro ancor più difficile soprattutto nelle lezioni di gruppo. Questo porta a frustrazioni da parte dei bimbi che sempre più percepiscono l’isolamento, la perdita della classe, della socializzazione. Per loro è ancor più palpabile la mancanza di un contatto diretto, bene o male tutti i bimbi ora per via dei dispositivi a loro disposizione si fanno delle video chiamate con gli amichetti o sono in contatto in qualche forma di messaggistica. Per  bimbi disabili l’esclusione a queste dinamiche è particolarmente significativa. Le famiglie dei bimbi portatori di disabilità sono molto provate da questo periodo, hanno dovuto sostenere in autonomia l’accudimento dei loro figli con particolari prestazioni che li ha messi alla prova su tutti gli aspetti giornalieri, un’assistenza piena, h 24. Vista la grande difficoltà che molte persone hanno dovuto sostenere in questo periodo di crisi, La Casa del Volontariato, in Via San Lorenzo a Savona che ospita la nostra Associazione ha creato uno sportello d’ascolto “Un Amico Al telefono”. Pur non sostituendo la bellezza dell’incontro, ci sono persone a disposizione con le quali scambiare opinioni, ricordi, serenità o preoccupazioni.

La grande perplessità viene se ci fermiamo a pensare alla prossima ripresa scolastica, in quanto alcuni bimbi sono maggiormente esposti a rischio di contagio. Intendo soprattutto i bimbi con patologie cardiache e polmonari, disabilità sensoriali con patologie pregresse, o bimbi che hanno subito terapie che hanno indebolito il loro sistema immunitario. Difficile per loro il distanziamento di un metro, l’uso della mascherina che può compromettere gli apprendimenti ( basta pensare ai bambini sordi, non vedenti, o ipovedenti). In relazione all’andamento del contagio si dovrebbe iniziare a pensare non alla DAD per questi bimbi ma ad una sorta di “scuola a casa”, con la propria maestra di sostegno e l’educatore scolastico>>

Barbara Puppo, maestra di sostegno sul territorio genovese e coordinatrice del sostegno nelle classi elementari, analizza così la situazione attuale << In questa esperienza in DAD ho appurato un miglioramento sui bimbi con alto funzionamento, questo condizionato dal contesto domestico, di confort zone e grazie al pc una maggiore schematizzazione delle nozioni. Nei bimbi autistici con basso funzionamento invece, l’uso del pc è stato mettere un ulteriore vetro, un ‘ulteriore reclusione perché vengono meno ogni punto di riferimento del bambino. La perdita di tutte le regole, di tutti i piccoli passi fatti insieme a scuola. La famiglia fa quello che può nella vesta genitoriale, non essendo docente dirige l’attenzione del bambino in un contesto familiare, senza socializzazione e fuori dalla didattica a distanza. E’ importante studiare delle strategie per il prossimo anno scolastico per questi bimbi, magari prevedendo un’assistenza domiciliare di un docente per presenziare durante la DAD insieme al bambino le lezioni, per poter mediare e scolarizzare alcuni momento della giornata con regole e il contatto fisico della maestra. Così si porterebbe avanti parallelamente la DAD e la libertà di interagire che è di fondamentale importanza.>>

Per l’estate 2020 i bimbi disabili  non saranno facilmente inseriti nei progetti di centri estivi, data la difficile applicazione in merito alle regole da mettere in atto per limitare il contagio. Altro aspetto che sottolinea come non sia stato tenuto conto di tutte le sfaccettature che si aprono nel momento in cui si parla di bambini, di famiglie, di apertura centri estivi.