Possiamo dire che il Duomo sia la chiesa più importante di Savona? Certo che sì! Ma possiamo dire che sia l’unico edificio consacrato ad essere così affascinante e ricco di storia? Assolutamente no! Infatti, se parliamo di luoghi di preghiera situati a Savona, non si può far a meno di pensare al Santuario di Nostra Signora della Misericordia. Molto particolare è la storia del perchè si sia scelto di erigerla proprio in questo luogo. Infatti si tramanda, secondo una tradizione popolare, che la nascita della basilica sia legata alla duplice apparizione della Madonna al contadino Antonio Botta, la mattina del 18 marzo del 1536. Nel racconto si narra che la Vergine Maria apparve all’anziano contadino nei pressi del torrente Letimbro e chiese ad Antonio di indire tre sabati di digiuno e di compiere tre processioni in onore di Dio e di Maria. Durante la seconda apparizione la Madonna ripeté la richiesta. La notizia dell’apparizione mariana nella valle del Letimbro fece ben presto affluire sul luogo dell’evento un numero sempre più crescente di pellegrini e credenti e il santuario fu, fino all’apparizione della Madonna di Lourdes, il luogo sacro più importante d’Europa. A causa di queste numerose affluenze, lateralmente alla basilica vi fu costruito l’ospizio dei poveri, utilizzato anche come ricovero dei pellegrini. Nel corso del 1536 la comunità comunale savonese decretò il 18 marzo festa patronale e, in tale occasione si stabilì che dovesse svolgersi una processione di purificazione sino al Santuario. La costruzione del sacro edificio iniziò nell’agosto del 1536 e fu terminata nel 1540. La basilica è un esempio di arte barocca, anche se la sua struttura è un po’ particolare. è costruita su tre piani; per arrivare all’altare, il visitatore può salire una delle due scalinate, ciascuna posta al fondo delle due navate centrali; scendendo invece, alcuni gradini, dall’altare maggiore, guidano all’interno della cripta, dove si può ammirare la statua della Vergine Maria, che viene incornata in occasione della festa patronale. All’inizio del XVII secolo vennero costruite le nove cappellette votive, poi collocate lungo tutto il percorso intrapreso dal pellegrino per raggiungere il santuario; nel 1708 fu costruita la particolare Fontana barocca, sistemata al centro della piazza antistante la basilica, sulla quale svetta un angelo con le ali aperte. La figura è colta nell’intento di dispiegare un cartiglio in cui sono riportate le parole latine “Haurietis in gaudio” che significa “Vi disseterete in allegrezza”: ottimo augurio per i pellegrini di ieri e i turisti di oggi!