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SAVONA – Presentata la Stagione Artistica 2017-2018 al Teatro “Chiabrera”

” Il Teatro Chiabrera, uno dei simboli più amati e uno dei luoghi più celebri di Savona, ha da sempre saputo affrontare e superare a testa alta tanti momenti di difficoltà attraversati dal nostro territorio. Anche in tempi più recenti, a dispetto delle ristrettezze conseguenti alla nota situazione del bilancio comunale, ha mantenuto la sua programmazione di alto profilo e grande richiamo, capace di unire la continuità con la tradizione e le esigenze di rinnovamento.” Il Sindaco Ilaria Caprioglio innaugura così la nuova stragone artistica del Teatro Comunale Gabriello Chiabrera, che si presenta con una stagione di elevata qualità, proponendo un ampio programma dal respiro nazionale e internazionale.

” Il calendario è ricco di proposte,” continua il Sindaco ” con un’offerta che contiene drammi, commedie con una attenzione alle tematiche di attualità e ad anniversari di importanti avvenimenti storici. Come già in passato, è d’obbligo un ringraziamento ai tanti savonesi e appassionati da tutta la Liguria che, con il loro continuo sostegno, dimostrano amore per le eccellenze culturali e attaccamento al nostro Teatro. Siamo certi che la stagione 2017 e 2018 sarà in grado di appassionare il pubblico degli amanti della cultura, di Savona e di tutto il territorio, compresi i giovani che, ci auguriamo, siamo sempre più umerosi nel partecipare alle iniziative messe a calendario.”

La stagione artistica 2017/2018, come già accennato dal Sindaco, si compone di quattro rassegne per sessantaquattro rappresentazioni. Oltre alla ormai consueta contiguità tra teatro, televisione e cinema ed “interscambiabilità” degli attori, la stagione di prosa offre una significativa presenza di autori italiani contemporanei che, a partire dal loro romanzo o dalla sceneggiatura cinematografica, sono stati oggetto di adattamenti originali per la scena teatrale o di autori italiani che hanno scritto direttamente per il teatro. Punto d’incontro tra le due opzioni è Stefano Massini, successore di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano e prolifico autore teatrale. Da una parte si è “cimentato” con ” Il nome della rosa” di Umberto Eco, realizzandone una convincete versione teatrale, e dall’altra ha scritto uno degli spettacoli più fortunati della scorsa stagione, “L’ora di ricevimento“, passando dal livido Medioevo degli scriptoria monastici alla visione disincantata dei conflitti interculturali che attraversano le aule scolastiche di un istituto della banlieue di una grande città francese.

Ancora due titoli italiani con due diverse “storie” : Andrea Camilleri ha scritto il romanzo “Il casellante” e ne ha tratto, con Giuseppe Dipasquale, un teatro teatrale nel quale ha “fuso” nella sua immaginifica Vigàna storia e mito ovidiano con appropriato uso del canto e della musica isolana di un insolito Moni Ovadia in veste pentattoriale. Vincenzo Salemme, invece, scrive direttamente per il teatro, con uno sguardo rivolto a Eduardo De Filippo, “Una festa esagerata!” dove mette allo scoperto, seppure in modo divertente, il lato oscuro e grottesco della “buona” piccola borghesia.

Due gli adattamenti da sceneggiature di famosi film : Gigliola Fantoni ha provveduto a “Una giornata particolare” di Ettore Scola e Ruggero Maccari e Sergio Pierattini ha portato in scena “Regalo di Natale” di Pupi Avati.

Eric-Emmanuel Schmitt è un autore di romanzi, racconti e testi teatrali, uno dei quali, “Piccoli crimini coniugali” continua ad essere rappresentato sia sulla scena che sullo schermo. Dopo la bella edizione ospitata con Andrea Jonasson del 2005, viene ora proposto da Michele Placido, anche regista, e Anna Bonaiuto, per la prima volta in città.

La Seconda Guerra Mondiale fà da sfondo a “Copenaghen” di Michail Frayn, un gioiello della scrittura teatrale. Altra grande “inchiesta” del teatro occidentale la troviamo in “Edipo Re” di Glauco Mauri e Roberto Sturno.

Infine due appuntamenti si discostano da forme espressive e tema trattato: l’affettuoso omaggio di Ale & Franz e di un qualido quartetto di musicisti alla Milano di Jannacci e Gaber e una originale ricostruzione, senza sconti, che Paolo Mieli fa dei cent’anni della Rivoluzione d’Ottobre attraverso i suoi protagonisti presente nel celebre “I funerali di Togliatti” di Renato Guttuso.

Per l’operetta Corrado Abbati continua ad estendere il suo sforzo produttivo ed il repertorio: così, se da una parte ripropone una collaudata “Vedova Allegra” lehàriana, dall’altra offre una fresca messa in scena del meno noto “Gigì“, un musical parigino di Frederick Loewe e Alan Jay Lerner tratto dall’omonimo romanzo di Colette e portato sullo chermo da Vincente Minnelli, mentre Stefano Giaroli ha realizzato un’ apprezzata nuova edizione de “La danza delle libellule“, l’operetta che deve la sua fama al riuscito incontro di Carlo Lombardo e le musiche di Franz Lehàr.

Il Balletto di Milano propone due titoli che, all’eleganza degli allestimenti tipica della compagnia, aggiunge l’attenzione per la qualità delle coreografie affidanzo all’affermato estone Teet Kask una non consueta versione de “Il lago dei cigni” di Cajkovskij e ad una giovane coppia italiana, Federico Mella e Alessandro Torrielli, un’animata “Shéhérazade” sulle note di Rimskij-Korsakov che, fresca del debutto estivo a Rabat, trasmette profumi e colori delle notti arabe.

La stagione musicale conserva, sopratutto alla tastiera, il suo carattere internazionale. Infatti torna per la terza volta il francese Michel Dalberto, Premio Clara Haskil e Leeds: affiancherà al “Chiaro di luna” e all’ “Appassionata” beethoveniana il Primo Libro dei Preludi di Debussy per il centenario della scomparsa del grande musicista d’oltralpe. Saranno invece ospiti per la prima volta il russo Alexander Melnikov e l’ungherese Zoltàn Fejérvàri. Il pianista russo è noto per le sue scelte musicali spesso inconsuete e l’impegno “intellettuale” dei programmi ed infatti proporrà un viaggio tra le forme quali gli “Studi Sinfonici” di Schumann, le “Fantasie” brahmsiane e i “Preludi” di Chopin. Il consueto concerto orchestrale è dedicato a Cajkovskij del quale l’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione di Kiev eseguirà la “fatale” Quarta Sinfonia, mentre Giuseppe Albanese farà riascoltare il Primo Concerto, probabilmente il più amato tra i concerti per pianoforte ed orchestra.

Per la musica da camera due formazioni di rilievo: il ceco Trio Smetana tra la solarità del primo Trio di mendelsoohn e la drammaticità del Trio di Smetana e il duo Suyoen Kim, tedesca-coreana, e Dong-Hyek Lim, coreano, impegnati tra la robusta ed intensa Terza Sonata di Brahms ed il “Presto” finale della “Fantasia” di Schubert. Con gli ultimi due appuntamenti la musica si apre “pre gradi” alla parola. Il violinista Guido Rimonda ha ideato “Le Violon Noir“, un progetto multidisciplinare legato al suo strumento, lo Stradivari “Le Noir” e alla misteriora morte di Jean-Marie Leclair, il più famoso proprietario del violino.  Federico Maria Sardelli, flautista e direttore dell’Enseble Modo Antiquo è tra i massimi specialisti internazionali della vita e delle opere di Vivaldi. Da questa lunga frequentazione ne è discesa non solo la riscoperta e la riproduzione di opere del teatro musicale vivaldiano e l’incarico di proseguire la catalogazione dell’intera musica, ma anche il piacevole “excursus” del romanzo “L’Affare Vivaldi” , Premio Comisso 2015 per la narrativa che racconta una “costante” della storia italiana in rapporto alla tutela dei beni culturali. Dal romanzo Sardelli e Luigi Lo Cascio, volto noto ed apprezzato del cinema italiano ed ospite per la prima volta, ne hanno tratto una drammaturgia originale che si alterna alla musica eseguita e consente all’attore di passare con sicura scioltezza ed ironia dall’ambiente di epoca vivaldiana fino al periodo fascista, rendendo lo spettacolo di larga fruizione ad un più vasto pubblico.

Il programma completo della Stagione artistica 2017/2018 lo potete trovare sul sito internet http://www.teatrochiabrera.it/IT/HomePage

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