tarabocchiaLaura Tarabocchia, l’ action painter del Festival Nazionale del Doppiaggio Voci nell’Ombra, che crea le Targhe alla Carriera Claudio G. Fava e la Targa Astori alla voce emergente consegnate durante il Festival,  sarà presente a ARTE GENOVA 2017  ed eseguirà  le sue performance pittoriche domenica 19 febbraio  dalle ore 15.30 alle 16.30 nell’ Area Convegni Fiera.

Ines Negro, manager e produttrice esecutiva di Madrid, dove lavora da diversi anni nel campo dell’arte e momentaneamente impegnata professionalmente in Italia e presenterá anche, Jorge Dalle Hay pittore di fama internazionale, ha scritto di lei: “Ho l’onore e il piacere di presentare Laura Tarabocchia che ho conosciuto in una precedente mostra a Savona in Palazzo Nervi, un’avanguardia artistica; di lei e del suo estro vi sono già più che eloquenti testimonianze dal Nord al Sud d’Italia, alla Biennale di Arte Contemporanea Italiana “Lecce”, di cui sono originaria. Laura Tarabocchia e il colore sono una cosa sola, come lei stessa ama definirsi, prendendo in prestito il motto del famoso pittore svizzero Paul Klee. L’acqua, i colori a olio, le bacchette, le sue dita agili e sicure, come il suo pensiero artistico, fertile e “fluido” le permettono di creare opere d’arte irripetibili, dai colori e dalle forme strabilianti, come i colori dell’arcobaleno,16388138_10210235592719424_5738299809885097883_n come le nuvole cangianti e meravigliose di Charles Baudelaire. Laura Tarabocchia fa nascere le sue creature mentre mescola i colori, che galleggiano sull’acqua, ma ha in mente a priori i modelli da realizzare. Lei è come Napoleone, (“di quel securo il fulmine tenea dietro il baleno”), che al pensiero seguiva il concepimento della sua azione. Nell’ammirare le produzioni artistiche “fluide” di Laura Tarabocchia, il mio pensiero va alla visione dell’acqua infinita sulla terra, che prende mille forme, mille colori e attraversa infiniti spazi, lasciandoti con il fiato sospeso e non posso non pensare al XII Canto, “L’Infinito” del Leopardi, perché oltre la siepe, dove lo sguardo non arriva, subentra “l’altra vista”, quella della fantasia. Con le opere “fluide” di Laura lo spettatore prova queste sensazioni magiche ed estasiato perde la sua fisicita’ vivendo momenti di pura magia in quei colori e in quelle forme fluide che nascono dalle emozioni, dalla fertilitá artística e dalle mani agili, “pazienti” e “sapienti” di Laura Tarabocchia, che muove le bacchette, come fa il direttore d’orchestra con la sua bacchetta, creando l’armonia. Dall’acqua emergono le sue creature, come Venere, dea della bellezza, dell’amore, della fertilità, emerse, nascendo dalla schiuma del mare. I colori e le forme “fluide”nell’acqua vengono poi fissate sulla carta con la maestria e delicatezza di Laura e diventano creature permanenti. La pittrice Laura Tarabocchia è la Musica dolce della Natura; è l’Arcobaleno tra cielo e terra; è l’Alba dai tenui rosei colori; è il Tramonto dai colori sgargianti; è la Primavera dai colori delicati delle foglie e dei fiori appena sbocciati, che ornano la Natura come una sposa; è l’Acqua dai mille colori quando si rispecchia nel lago di Braies sulle Dolomiti o nel fiume dai 5 colori, il Caño Cristales, “l’arcobaleno liquido”, in Colombia, nella Sierra de la Macarena.L’artista gioca, crea con i colori e con le forme e ci invia ai ricordi dell’infanzia , in cui si sapeva giocare e godere, ci fa risvegliare quel fanciullo del Pascoli, che e’ sopito in ognuno di noi, perché Laura, sa dare voce a quel fanciullino che é dentro di lei, vigile attento ed estroso, perché Laura ama giocare, fantasticare e creare. I colori nell’acqua che prendono mille forme, le più stravaganti, sono poesia per gli occhi e per il cuore della stessa pittrice e dello spettatore, che si stupisce e resta pienamente appagato”